sabato 14 aprile 2012

Il cerchio si chiude

Mentre prepariamo le valigie, ascoltatevi questo!

Tempo di tirare le somme, e allora sommiamo:

in 106 giorni abbiamo percorso circa 8951 km;
attraversato 11 Stati;
visitato 9 città;
mangiato più di 10 cucine;
partecipato a circa 30 eventi;
visto 3 stadi diversi, 4 sport diversi;
scritto un blog di quasi 45 post, 8 quizzoni, 4800 visualizzazioni;
scattato 3400 foto;
attraversato il border 8 volte;
capito tutti i segreti dell'attraversare il border senza problemi;
preso il traghetto per le Toronto Island alle 10 di notte per fare le foto;
viaggiato con il pullman più pazzo del mondo da Cleveland a Buffalo, insultati e scocciati tutto il tempo;
conosciuto una ragazza musulmana molto credente che studia biologia;
cenato con Umberto Eco;
fatto un tour di 5 ore di Toronto con un'anziana completamente pazza a -18 gradi;
innaffiato l'orticello del backyard;
ricevuto un souvenir di Dubai;
abbiamo visto durante una partita di baseball un homerun, l'incursione di un nudista e lo spogliarello di una tipa molto "spiritosa" nella fila davanti alla nostra;
conosciuto una signora che a suo tempo emigrò in Canada passando da Ellis Island;
raggiunto Polson Pier in pieno febbraio dopo il lavoro con il vento a mille chilometri orari che tirava in faccia il lago Ontario;
attraversato il Niagara con il Maid of the Mist;
comprato maple syrup al famoso festival dello sciroppo d'acero di Elmira;
mangiato pancakes e sciroppo d'acero al famoso festival dello sciroppo d'acero di Elmira;
preso la ruota panoramica due volte, una a Chicago con un vento incredibile e la temperatura sullo 0;
mangiato approssimativamente 50 doughnuts;
buttato due topi morti ammazzati dal raccoon nel backyard;
conosciuto il famoso vento di Chicago;
scoperto il meraviglioso mondo dei Cheerios al cioccolato;
altre mille cose che ora non abbiamo il tempo di scrivere.

Oggi il cerchio si chiude, ci ritroviamo nello stesso salotto circondati dalle valige e da montagne di cose da mettere via. Nessun rimpianto, ancora tante cose da fare...
Ora sappiamo che se le cose ci dovessero andare male in Sardegna il Canada è il posto giusto dove emigrare!

Mentre partiamo ascoltatevi questa!

mercoledì 11 aprile 2012

Nous nous Souviendrons...Québec

Piccolo gioiello come viene spesso chiamata...Québec City. Appena scesi dal bus ci avviamo verso le mura e cominciamo la ripida salita verso la città fortificata. L'inverno non ha ancora lasciato queste lande, ci si sente come a febbraio a Toronto. Cumuli di neve nera qua e là, temperatura intorno allo zero, vegetazione congelata e marroncella. Non ci facciamo spaventare, eravamo preparati...Ci dirigiamo direttamente al punto più famoso della città, lo Château Frontenac con la sua meravigliosa terrazza. La vista da quassù ti fa sentire in una terra ai confini, la costa è bassa e spoglia e il fiume San Lorenzo, immenso sotto di noi, ha il colore del piombo. L'architettura del centro è davvero deliziosa, tetti colorati, strade di ciottoli, piazzette raccolte, con al centro una statua, tantissime insegne penzolanti, decorate e colorate. 


La parte più antica della città, Basse-Ville (che poi sono giusto due o tre strade, a cui si accede attraverso una ripidissima scalinata), è ancora più bella e più caratteristica. Degni di nota i lavori di restauro delle case, davvero impressionanti: il quartiere è stato riportato allo stato antico in tutti gli angoli, anche nelle stradine secondarie. Devono aver ammortizzato i costi scaricandoli sui poveri turisti, che si trovano a partire senza più un soldo visti i prezzi dei ristoranti! Noi ci siamo concessi una crèpe alla canadese (in piatto fondo coperta di besciamelle), una pizza (finta) e qualcosa di caldo che non fosse paninozzo (anche perché i prezzi erano gli stessi) a costi esorbitanti, tanto che possiamo dire di non aver mai speso così tanto per così poca roba. Vi diciamo solo che la pizza costava $15 senza contare le tasse e la mancia...


Da saltare DECISAMENTE la visita alla cittadella, una sorta di forte "antico" (ci risiamo, antico sapete che qua ha un valore ben diverso) dove un tour guidato ti porta alla scoperta di una caserma enorme tuttora in funzione, con esposizioni di armi, uniformi, cannoni, la casa del comandante, la croce dei caduti ecc. Promette ottima visuale dalle sue mura a stella, ma ci si può salire anche senza pagare...


Al ritorno decidiamo di partire prima del previsto, prendendo il bus che parte al mattino. Ci spariamo così 12 ore di viaggio da svegli, attraverso il Québec e tutto l'Ontario, con scali a Montréal e Ottawa. Già da Montréal il paesaggio inizia a cambiare, i prati ricompaiono e le foreste si fanno fitte. Dato che abbiamo scelto di viaggiare on a budget (ovvero a risparmio) non ci lamentiamo se poi il bus passa in mezzo alle montagne dell'Ontario in stradine a due corsie. Non ci lamentiamo anche perché finalmente troviamo quel Canada che tanto abbiamo cercato, fatto di laghetti circondati da foreste, ponti che attraversano cascate impetuose, villaggi  di case e granai e granai e granai, un tramonto infinito di fuoco che si riflette in uno specchio d'acqua con l'isoletta di aceri al centro...


Vi siete dimenticati delle domande lasciate da parte da voi pigri lettori??? Aiai...eppure era il quizzone più bello che avevamo preparato...

martedì 10 aprile 2012

Superquizzone Simonico*, nonchè n. 8

Ecco qua il nostro nuovo quizzone...
Chi può partecipare? Simone e Simona che non avevano potuto partecipare al primo quizzone ed Elisabetta, che solo oggi ha scoperto come si commentano i post...
Come si gioca? Dovete dirci cosa ritrae ognuna delle 3 foto e quindi in che posto siamo stati.
In palio un punto e quindi un coso.
Le risposte degli altri lettori sono gradite, ma non avranno alcun peso ai fini della classifica finale.

Siete pronti?

Foto n. 1

Foto n. 2

Foto n.3


Dovrete rispondere entro domani alle 22 ora italiana. 

mercoledì 4 aprile 2012

Postvisioni


A poco meno di due settimane dall'altra partenza, il cerchio si chiude. Il rito delle previsioni si conclude in questa immagine: dalle prime fantasticherie, alla quotidianità, fino alla partenza ci hanno accompagnato fedelmente. Il freddo canadese l'abbiamo ampiamente battuto, anzi, talmente era spaventato che non si è proprio presentato all'incontro. Abbiamo esplorato, scoperto, imparato, elogiato e criticato, ciò che questo paese ci ha voluto mostrare. La nostra testa è già nella nostra amata isola e il Canada inizia ad essere un bellissimo ricordo...

Per voi invece, c'è ancora spazio per qualche quizzone. Perché noi questo fine settimana ce ne andiamo in vacanza...è Pasqua no? Quindi ci sarà ancora qualcosa da raccontare...

domenica 1 aprile 2012

Elmira Maple Syrup Festival

Come anticipato, oggi siamo andati alla fiera dello sciroppo d'acero ad Elmira, un paese vicino a Saint Jacobs.

Avete presente le fiere dei film americani, piene di gente, con un sacco di cose da mangiare, il tipico patio al centro della manifestazione dove c'è la band che suona, tante cose campagnole come tagliare i tronchi d'albero o la corsa dei pony e tante cianfrusaglie in vendita? Bene siamo stati proprio ad una fiera simile.
Poco prima di arrivare al paese, un poliziotto dirigeva le macchine verso i parcheggi e da li delle navette (molto rustiche in realtà, dato che si trattava di trattori con rimorchio per il fieno) ci hanno condotto al paese, dove nelle strade chiuse al traffico, si affollavano banchetti di tutti i tipi. Essendo la fiera dello sciroppo d'acero non ci siamo fatti mancare un pancake, che vi diremo, era veramente buono. C'era qualsiasi tipo di cibo arrosto e un sacco di cose dolci, insomma tutte quelle cose che mai troverete in una dieta salutare.

Oltre che vedere la fiera, il nostro scopo era quello di riuscire a catturare, almeno in uno scatto, i mennoniti con il loro calesse, quindi dopo aver gironzolato qua e la per Elmira, abbiamo deciso di andare al mercato di Saint Jacobs e sperare di incrociare qualche esemplare.
Proprio nella strada tra i due paesini, per nostra fortuna, molti carretti con i rispettivi proprietari, erano in sosta per vendere lo sciroppo d'acero fatto in casa. Alcune differenze con gli Amish sembrano essere: le donne, soprattutto le più giovani, hanno scarpe da ginnastica; non tutti gli uomini hanno la barba lunga; alcune ragazze hanno vestiti colorati e non monocolore; in generale da quello che ci è stato detto, dovrebbero essere meno chiusi e "integralisti" rispetto ai cugini americani, ma a dir la verità non possiamo esserne sicuri per due motivi:

1. purtroppo siamo riusciti a vederli e osservarli, ma non in un ambiente tipicamente mennonita, ma in quella  che il mondo chiama civiltà. Inoltre non siamo entrati propriamente in contatto con loro, dato che non abbiamo avuto possibilità di parlarci.

2. non abbiamo visto nessun Amish dato che non siamo stai in America, o almeno non dove ci sono gli Amish (...per ora...)

Questo viaggio c'è stato gentilmente offerto da un amico iraniano di nome Amir. L'abbiamo conosciuto tempo fa e con lui siamo andati a mangiare persiano. Una buonissima esperienza. Ovviamente come moltissime cucine del mondo, la base di molti piatti è il riso, che accompagna la portata principale. La carne la fa da padrona, cotta con salse varie o cotta alla brace, risulta essere mooolto buona, con sapori che non si discostano molto dalla nostra cucina. Chicca della serata sono stati i pomodori arrosto, semplicissimi da fare e veramente deliziosi,...ricetta rubata. Altra cosa invece la bevanda che sostituisce il vino della tavola italiana. Si tratta di yogurt non denso (tipo annacquato, infatti nei posti più scarsi aggiungono proprio l'acqua) salato e con spezie ed erbe non meglio precisate, che al primo assaggio è sembrato aspirina effervescente e al secondo pure. L'effetto è proprio quello di yogurt con sale.




    p.s. è stata aggiunta qualche foto all'album di marzo.

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